Phileas Fogg aveva compiuto il giro del mondo in 80 giorni! Phileas Fogg aveva guadagnato la sua scommessa di ventimila sterline! Ma come mai un uomo così esatto, così meticoloso, aveva potuto sbagliarsi di un giorno? Come mai aveva potuto credere, quando arrivò a Londra, che fosse sabato, 21 dicembre, mentre era venerdì 20, ovvero settantanove giorni dopo la sua partenza?”

Jules Verne, “Il giro del mond0 in 80 giorni” , pag. 1388, I Mammut Newton Compton Editori.

Le vacanze sono ormai finite. Lunedì mattina rivedrò la mia prima e ci occuperemo di “orientamento”. I ragazzi solitamente considerano questo argomento veramente noioso: sterili definizioni che in fondo non servono a nulla, tanto c’è Google Map, no?

Sono una grande appassionata di Verne e vi confesso che in più occasioni ho tratto spunto dai suoi romanzi che mi fanno ancora sognare come quando ero bambina. Da quando poi ho scoperto Audible, approfitto del tragitto che ogni giorno devo fare per andare a scuola per “leggere” romanzi di tutti i tipi. Negli ultimi mesi sto facendo una rilettura di tutti i romanzi di Verne e così, mentre pensavo a come “animare” la prossima lezione ho deciso di utilizzare la storia di Phileas Fogg per aiutare i ragazzi a “fissare” i concetti di tempo civile, fusi orari e linea del cambiamento di data.

Inizierò, quindi, la lezione raccontando sinteticamente la trama del romanzo e leggerò alcune righe della penultima pagina del libro (nell’apertura di questo post) per lanciare una sfida: cosa ci serve sapere per rispondere alla domanda posta da Verne?

Dopo una breve discussione, introdurrò i concetti di reticolato geografico, paralleli e meridiani, orizzonte, punti cardinali, orientamento di notte e con la bussola, coordinate geografiche, GPS, fusi orari, linea del cambiamento di data, tempo civile e tempo coordinato universale (UTC) (essendo una classe ad indirizzo Cambridge introdurrò il lessico specifico sia in italiano che in inglese).

Quindi, per fissare le idee e controllare se hanno capito sfrutterò il fatto che i ragazzi utilizzano quotidianamente in classe un loro dispositivo elettronico per fare una gara a squadre sfruttando un gioco on line reperibile sul sito di QuiaQuintessential Instructional Archive: Rags to Riches.

Per giocare servirà anche una carta dei fusi orari abbastanza dettagliata. Se ne volete una interattiva vi consiglio quella presente sul sito timeanddate.com, oppure ottima è anche quella disponibile su Wikipedia:

standard_world_time_zones

By TimeZonesBoy – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42165217

Il gioco consiste in 10 domande (in inglese) in cui i ragazzi metteranno alla prova la propria comprensione su fusi orari. Ogni volta che sbagliano, il gioco ricomincia da capo per cui vincerà la squadra che per prima terminerà il gioco o risponderà a un numero maggiore di domande in 30 minuti.

Per farvi un esempio, una domanda del gioco è questa: se a New York sono le 3 del mattino di martedì, che ora e che giorno è alle Hawaii?

Se non disponete di una connessione internet, potreste trascrivere le 10 domande in una scheda cartacea allegando una stampa anche della carta dei fusi orari e il gioco è fatto!

Dopo la gara, i ragazzi saranno pronti per rispondere alla domanda di Verne:

“Come mai aveva potuto credere, quando arrivò a Londra, che fosse sabato, 21 dicembre, mentre era venerdì 20, ovvero settantanove giorni dopo la sua partenza?”

In una slide proietterò le tappe del viaggio di Fogg:

  • Londra (treno) – Brindisi (piroscafo) – Suez: sette giorni.
  • Suez (piroscafo) – Bombay: tredici giorni.
  • Bombay (treno-elefante-treno) – Calcutta: tre giorni.
  • Calcutta (piroscafo) – Hong Kong: tredici giorni.
  • Hong Kong (barca) – Shangai (piroscafo) – Yokohama: sei giorni.
  • Yokohama (piroscafo) – San Francisco: ventidue giorni.
  • San Francisco (treno-slitta) – Omaha (treno) – Chicago (treno) – New York: sette giorni.
  • New York (piroscafo) – Irlanda – Liverpool (treno) – Londra: nove giorni.

Dopo aver individuato le località sulla carta, i ragazzi dovranno stabilire in che direzione Fogg ha attraversato la linea del cambiamento di data e così saranno in grado di rispondere alla domanda. Naturalmente, ancora una volta servirà la carta dei fusi orari.

“Ecco la spiegazione di questo errore. Ed è, in verità, molto semplice! Infatti, procedendo verso est, PhileasFogg andava verso il sole e, di conseguenza, i giorni diminuivano di quattro minuti per ogni grado. Ora, siccome si contano trecentossessanta gradi sulla circonferenza terrestre, moltiplicando i quattro minuti per trecentosessanta si hanno appunto 1440 minuti, ossia un giorno, vale a dire il giorno inconsciamente guadagnato da PhileasFogg.”

Jules Verne pag. 1388

Ma le domande non sono finite. L’astronomia è una passione condivisa e seguiamo con grande attenzione le diverse missioni spaziali ma anche la vita sulla stazione spaziale internazionale (ISS). Per concludere in bellezza questa esplorazione del tempo civile, quindi, non mi resta che chiedere:

Che ora è sulla stazione spaziale internazionale? Sapete chi lo ha deciso?

sts-134_international_space_station_after_undocking

La risposta è GMT + 0 (Tempo Medio di Greenwich) o UTC + 0 (Tempo Coordinato Universale) che corrisponde allo stesso tempo che c’è in Islanda.

Originariamente, il tempo era stato impostato per essere GMT -5, in modo da abbinarlo al fuso orario di Houston, in Texas, poiché è qui si trova il centro di comando principale per la ISS. Ma poiché anche a Mosca ci sono centri di controllo che seguono gli astronauti che lavorano dalle 7 del mattino alle 7 di sera, questo fuso portava molti disagi agli operatori russi e i due paesi, nel nome della cooperazione internazionale, hanno così deciso di impostare il tempo a GMT +0.

Che ne pensate? E voi, quale strategia utilizzate con i vostri ragazzi per affrontare questo argomento? Fatemi sapere! 

http://www.bbc.com/news/science-environment-12809222/embed

Piccolo aggiornamento. Come previsto ho sperimentato le attività e posso assicurarvi che ci siamo divertiti moltissimo! Usare la strategia della gara per fissare i concetti, poi, ha prodotto i risultati sperati: divertimento e apprendimento. Cosa chiedere di più! 🙂

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