Soffrite di rimandite?

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Niente paura! Benvenuti nel club dei procrastinatori.

La seconda lezione su neuroscienze e metodo di studio l’ho iniziata così.

Procrastinare significa rimandare sistematicamente a più tardi qualcosa che dovrebbe essere fatto.  È un problema comune a giovani e meno giovani.

Perché fare qualcosa che non si ha voglia di fare, soprattutto se sai che sarà anche difficile farla?

Perché studiare il lunedì per una verifica che sarà venerdì? Tanto dimenticherai tutto!

Nessuno meglio di Tim Urban sa spiegare cosa accade nella mente di un procrastinatore per cui vediamo insieme il suo TED-talk.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=arj7oStGLkU&w=560&h=315]

Che c’è di male a procrastinare?

Se procrastini è probabile che non avrai più abbastanza tempo per imparare in modo appropriato e inoltre sprecherai energie preoccupandoti. Questa è una situazione senza via d’uscita: ne usciresti comunque sconfitto!

Perché procrastiniamo?

Quando pensi a qualcosa che non ti va di fare o non ti piace c’è una zona del tuo cervello che si chiama corteccia insulare che inizia a farti male!

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Le ricerche hanno mostrato che quando inizi a pensare che devi aprire i libri o devi metterti a pulire la tua stanza c’è un’area del cervello, la corteccia insulare appunto, che sperimenta dolore e comincia ad attivarsi. Per il tuo cervello, quindi, cominciare a studiare è come avere mal di stomaco. Sì hai capito bene!

La cosa interessante, però, è che dopo circa 20 minuti che hai iniziato a fare ciò che non volevi fare il dolore scompare! La corteccia insulare si calma non appena inizi un compito che stai evitando. È come se fosse felice che finalmente ti sei messo al lavoro!

Quindi per imparare ad imparare per prima cosa devi tenere duro e smettere di procrastinare! Ma come si fa?

Comincia con un POMODORO!

No, non devi farti un’insalata! La tecnica del pomodoro è un modo per smettere di procrastinare inventato negli Stati Uniti, negli anni ’80, da Francesco Cirillo, studente universitario italo-americano oggi sviluppatore di software ed imprenditore di successo.

Terminata l’euforia degli esami del primo anno F.C. è entrato in un periodo di scarsa produttività e grande confusione. Ogni giorno andava all’università, seguiva le lezioni, studiacchiava quando tornava a casa con la sensazione di non aver combinato nulla. Le scadenze degli esami erano sempre più vicine e gli sembrava di non saper come fare per difendersi dal tempo che passava. Osservando i compagni di università più produttivi, si rese conto che le sue numerose interruzioni e distrazioni e lo scarso livello di concentrazione e motivazione erano alla base del problema. Fece una scommessa con se stesso sfidandosi a studiare bene per 10 minuti senza interruzioni e decise di affidare il compito di «tutore del tempo» ad un timer a forma di pomodoro che aveva nella sua cucina. Francesco non riuscì subito a vincere la scommessa, anzi ci volle tempo e molti sforzi ma alla fine il meccanismo del pomodoro lo aiutò a migliorare il suo processo di studio e poi quello lavorativo arrivando pian piano  a mettere a punto quella che poi è diventata la tecnica del pomodoro oggi famosa in tutto il mondo.

Da: The Pomodoro Technique di Francesco Cirillo

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Come si fa?

  1. Allontana tutte le distrazioni: il telefono, la TV, la musica, tuo fratello, qualunque cosa o persona possa distrarti. Trova un posto tranquillo dove non verrai interrotto. Se non hai un posto così potresti provare ad usare i tappi per le orecchie.
  2. Imposta il timer per 25 minuti (se non ti piacciono i pomodori potresti provare a far crescere un albero con FOREST). Se hai 10-12 anni potresti iniziare con 10-15 minuti.
  3. Vai avanti e concentrati su ciò che devi fare meglio che puoi (metti il cervello in modalità focalizzata!)! 25 minuti non è un tempo troppo lungo. Puoi farcela!
  4. Ora viene la parte migliore. Dopo 25 minuti di studio fai una pausa e premiati con una pausa di 5-10 minuti permettendo al tuo cervello di entrare in modalità diffusa. Guarda un video, ascolta un po’ di musica, e magari balla! Oppure gioca con il tuo cane, fai una chiacchiera con i tuoi amici. La ricompensa è la parte più importante dell’intero processo. Sapere che c’è un premio ad aspettarti aiuta il tuo cervello a concentrarsi meglio.

Ricorda! Durante i minuti di pausa cerca di fare qualcosa che usi parti diverse del cervello. Ad esempio se stai scrivendo una relazione NON scrivere post su Facebook o Instagram. La pausa migliore è quella in cui ti alzi e ti muovi!

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Come si studia 

  1. Picture-walk: sfoglia il capitolo prima di cominciare a studiare. 

    Prima di tutto, osserva brevemente  tutte le figure, le didascalie, i diagrammi, i titoli dei paragrafi, le parole in neretto, il sommario e le domande di fine capitolo (se ci sono). Questo serve per dare al tuo cervello un’idea di ciò che stai per affrontare, per cominciare ad organizzare  i pensieri. È come vedere un’anteprima di un film o consultare una mappa prima di partire per un viaggio. Questa pre-lettura ti permetterà di organizzare meglio i pensieri quando leggerai in modo più focalizzato.

  2. Ingoia il rospo! È meglio cominciare la sessione di studio con l’argomento/compito più difficile o che ti piace di meno. In questo modo, potrai fare una pausa e lavorare su qualcos’altro se ti dovessi bloccare permettendo al tuo cervello di lavorare in sottofondo in modalità diffusa aiutandoti a «scollarti» da lì quando ci ritornerai su. Se poi dovessi finire subito senza nemmeno esserti bloccato ti sentirai alla grande perché ti sarai già tolto il pensiero!
  3. Leggi in modo attivo!  Inizia a leggere senza avere fretta di finire. Torna indietro se pensi di non aver capito bene qualcosa o se ti sei distratto. Distrarsi è normale e non significa essere meno intelligente. Qual è la domanda a cui ciascun paragrafo risponde? C’è qualcosa che non hai capito bene? Attenzione a tutte le parole in neretto o a ciò che viene messo in evidenza con caratteri o colori diversi. Annota alcune parole o le idee che ritieni importanti nel margine del libro o su un foglio di carta. Se ne hai bisogno sottolinea UNA parola o DUE, ma non molte altre.
  4. Punto cruciale: active recall! Ripeti in modo attivo. Chiudi il libro o il quaderno e vedi cosa ti ricordi. Quali sono le idee chiave della pagina? Ripetile a mente o ad alta voce cercando di ricordarle senza avere il libro aperto davanti a te. NON rileggere semplicemente più volte la stessa pagina e NON sottolineare o evidenziare grandi quantità di testo.  Le ricerche hanno dimostrato che se quando studi usi questa tecnica, al momento della verifica o dell’interrogazione avrai risultati migliori anche se sei sotto stress.
  5. Usa la tecnica del pomodoro. Questa tecnica ti permette di attuare anche un’altra strategia molto potente quando si tratta di organizzare il lavoro/studio in modo efficace: spezzetta un compito grande in pezzi più piccoli (chunking down) che percepiamo così come maggiormente fattibili e sotto il nostro controllo.
  6. Continua a ripassare! Richiama alla mente ciò che hai studiato diverse volte nel tempo e cerca di farlo in posti diversi (ad esempio mentre aspetti un amico, o sei sull’autobus o prima di andare a letto). Ci sono 2 buoni motivi per farlo: non hai davanti né il libro né gli appunti e ti stai veramente sforzando di ricordare ciò che sai senza poterci dare una sbirciatina; non sei nel tuo solito ambiente di studio. Imparare in luoghi diversi può «incollare» in modo più duraturo le informazioni nella tua memoria.
  7. Stabilisci un “quitting time”. Anche se hai tante cose da fare datti un tempo di «chiusura» e rispettalo. Questo ti aiuterà a mantenerti concentrato e ti darà anche il tempo di rilassarti un po’.
  8. Niente schermi retroilluminati prima di andare a dormire!  Prima di andare a dormire, se vuoi, puoi dare un’ultima occhiata ai tuoi appunti ma EVITA ASSOLUTAMENTE di usare qualunque dispositivo retroilluminato (cellulare, computer, tablet) per almeno un’ora o due prima di andare a letto. Gli schermi retroilluminati inviano segnali luminosi al tuo cervello che dicono «svegliati») e questo può renderti difficile addormentarti. Dormire è il modo migliore per far lavorare il cervello in modalità diffusa e fissare ciò che hai studiato durante il giorno.

Se vuoi avere molti altri preziosi consigli leggi il libro di Barbara Oakley e Terry Seinowski ma nel frattempo goditi anche il suo Ted-talk!

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=O96fE1E-rf8&w=560&h=315]

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