Conoscete sicuramente la storia della famiglia Romanov.


I Romanov governarono la Russia per 300 anni. Quando nel 1894 lo Zar Alessandro III morì, il figlio Nicola II divenne l’ultimo Zar di Russia. Il 20 aprile 1894, Nicola II chiese la mano alla Principessa Alexandra di Hesse. Lo Zar e la Zarina misero al mondo cinque figli: Olga, Maria, Tatiana, Anastasia e Alexei, futuro erede al trono.

La Rivoluzione
Mentre i figli dello Zar e della Zarina conducevano una vita privilegiata, il popolo Russo viveva in grande povertà e pativa la fame.
Nel 1917, i bolscevichi sotto la guida di Vladimir Lenin rovesciarono i Romanov. Il 2 marzo 1917 lo Zar Nicola II fu, infatti, costretto ad abdicare al trono per sé e per suo figlio.

L’esecuzione
La famiglia Romanov fu arrestata e condotta presso la casa di Nikolaj Ipat’ev, un mercante di Ekaterinburg dove rimase finché il 16 luglio 1918, tutti i suoi componenti furono brutalmente uccisi (insieme al medico, all’infermiera e a due domestici) dai soldati Bolscevichi e i corpi vennero sepolti in una località segreta.

Il mistero di Anna Anderson
Nel febbraio 1920 una donna tentò il suicidio lanciandosi nel Landwehr Canal a Berlino. Ricoverata presso l’ospedale psichiatrico Dalldorf, la donna non fu in grado di rivelare la propria identità se non dopo diciotto mesi, quando asserì di essere Anastasia, figlia dello Zar di Russia.
In ospedale la donna era nota con il nome di Anna Anderson. Fin dal massacro della famiglia Romanov nel 1918, voci persistenti sostennero che alcuni membri della famiglia imperiale fossero sopravvissuti.

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Le prove
Anna Anderson aveva lo stesso colore di capelli e occhi, la stessa altezza e caratteristiche particolari come un difetto in un piede che anche la principessa Romanov aveva.


Anastasia avrebbe potuto scampare alla brutalità dei soldati Bolscevichi?


Il tribunale tedesco stabilì che Anna Anderson non fosse in grado di dimostrare di essere Anastasia Romanov. Iniziò quindi una serie di battaglie legali e giornalistiche tra i sostenitori e i detrattori della tesi Anastasia. Non si giunse mai ad una conferma o smentita definitiva sulla reale identità della donna che fu denunciata dai parenti imperiali come imbrogliona.
Anna Anderson continuò a dichiararsi Anastasia Romanov fino alla sua morte nel 1984.

Che cosa accadde veramente ad Anastasia Romanov? 

Nel 1994, gli scienziati utilizzarono le tecnologie moderne per analizzare le prove e determinare finalmente se Anna Anderson fosse realmente Anastasia Romanov. Ma come fu possibile?

 

Seguendo il percorso www.dnai.org > application> recovering the romanov> The mystery of Anna Anderson gli studenti inizieranno a investigare analizzando la calligrafia e le caratteristiche di orecchie e viso per cercare capire se Anna Anderson fosse realmente Anastasia.

Poi, vedranno le immagini della fossa dove i Romanov furono sepolti e, grazie ad una applicazione interattiva, potranno rimuovere gli scheletri dalla tomba e contarne il numero.

Per ciascuno dei nove scheletri rinvenuti analizzeranno denti del giudizio, vertebre e ossa pelviche, ossia le strutture scheletriche chiave usate per determinarne l’età e il sesso dei resti ossei.

Quindi, esploreranno un breve tutorial sul DNA nucleare e mitocondriale e dovranno applicare ciò che hanno appreso sulla trasmissione del DNA mitocondriale alla Famiglia Romanov.

Individueranno, infatti, il parente più prossimo vivente della Zarina rintracciando il DNA mitocondriale attraverso l’albero genealogico della famiglia.

Impareranno anche ad utilizzare il Bioservers Sequence Server, del Cold Spring Harbor Laboratory, per comparare il DNA mitocondriale degli scheletri femminili, trovati nel luogo della sepoltura, con un parente materno ancora vivente. Questo li aiuterà a determinare quale scheletro femminile nella tomba fosse parte della famiglia reale.

Esamineranno anche l’albero genealogico dello Zar per identificare il parente materno vivente più prossimo e utilizzeranno ancora una volta il Sequence Server per comparare il DNA mitocondriale degli scheletri maschili e identificare lo Zar.

Infine, gli studenti useranno le informazioni che hanno raccolto per risolvere definitivamente il mistero di Anna Anderson. Utilizzeranno ancora una volta il Sequence Server per confrontare il DNA mitocondriale di Anna con una persona che si pensa che sia un parente materno.

Anna Anderson era realmente Anastasia? Non vi resta che far fare l’attività per scoprirlo! 🙂

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