Qual è il modo migliore per trattare un tema scottante come quello dei cambiamenti climatici?

Laura Tucker e Lois Sherwood danno la loro risposta nel libro: Understanding Climate Change, edito da NSTA Press (uno dei pochi libri di questa casa editrice acquistabile con carta del docente).

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Nel libro, tutto il percorso di apprendimento è sviluppato con il learning cycle delle 5E del BSCS. Si tratta di nove attività  in cui gli studenti vengono stimolati, coinvolti e guidati mentre costruiscono la propria comprensione dei cambiamenti climatici.

  1. La prima attività proposta ha lo scopo di attivare e valutare le conoscenze pregresse degli studenti sul tema dei cambiamenti climatici, attraverso la condivisione di ciò che i ragazzi hanno sentito dire sull’argomento, facendo fluire liberamente le informazioni. L’attività è utile per costruire una base comune da cui partire ma è anche un’occasione perfetta per l’insegnante per raccogliere informazioni sulle eventuali misconcezioni degli studenti. Le domande che emergeranno durante l’attività guideranno l’intera unità di apprendimento.
  2. Nella seconda attività, gli studenti esploreranno alcune fonti di anidride carbonica e ne metteranno a confronto le relative concentrazioni nell’atmosfera. Se si dispone dell’attrezzatura richiesta (o del tempo necessario), i ragazzi utilizzeranno tecniche di raccolta e analisi simili a quelle impiegate negli studi scientifici dell’atmosfera e comprenderanno la differenza tra fonti di CO2 naturali e industriali. Analizzando i gas di scarico delle auto comprenderanno quanta CO2 viene prodotta dalle automobili e questo getterà le basi per la comprensione del ruolo dei combustibili fossili nel riscaldamento del nostro pianeta.
  3. Nella terza attività si useranno due tipi di modelli per aiutare i ragazzi a comprendere l’effetto serra e il ruolo che la CO2 gioca in questo fenomeno. Gli studenti, poi, analizzeranno dati che mostrano le fonti e le quantità dei gas serra prodotti negli USA e nel mondo.
  4. Nella quarta attività i ragazzi verranno incoraggiati a riflettere in modo critico sui dati e a valutarne attentamente la rilevanza, mettendo a confronto diverse fonti alla ricerca di concetti supportati da evidenze verificabili. Alla fine dell’attività gli studenti rifletteranno, quindi, sul perché alcune persone continuano a credere alle bufale più diffuse sui cambiamenti climatici, arrivando a comprendere l’importanza del supportare le proprie affermazioni con le evidenze scientifiche.
  5. Nella quinta attività i ragazzi approfondiranno uno dei filoni di evidenze dei cambiamenti climatici. In gruppi di tre, sceglieranno un argomento da investigare (ad esempio, acidificazione degli oceani, aumento del livello del mare, variazione nell’estensione del ghiaccio artico, aumento delle temperature superficiali globali, riscaldamento degli oceani, aumento delle malattie trasmissibili clima-sensibili e cambiamenti nella loro distribuzione…) per comprenderlo a fondo, utilizzando fonti che siano accurate, rilevanti, di valore e verificabili e potranno anche condurre un’investigazione a supporto dell’evidenza che hanno scelto di approfondire. Alla fine dell’attività creeranno una presentazione coerente e convincente. Tutto il lavoro verrà valutato con una rubric  (scaricabile online) che sarà fornita ai ragazzi all’inizio dell’attività.
  6. Nella sesta attività gli studenti simuleranno una Conference of the Parties (COP)  in cui presenteranno le informazioni raccolte, simulando ciò accade nella vita reale.
  7. Nella settima attività gli studenti rifletteranno sull’effetto a catena scatenato da un cambiamento apparentemente piccolo in un sistema complesso. Ad esempio, se i ragazzi hanno studiato l’innalzamento del livello del mare, dovranno tenere presente non solo l’innalzamento previsto di circa 90 cm o più, ma considerare anche l’effetto secondario dell’inondazione delle aree costiere e quelli terziari di queste inondazioni in termini di impatto sull’uomo, sull’ambiente e sull’economia. Grazie a questo processo gli studenti comprenderanno con maggiore chiarezza  l’ampia portata degli effetti che i cambiamenti previsti avranno sulle comunità. Al termine dell’attività, gli studenti sceglieranno uno di questi possibili eventi a catena e condivideranno quanto scoperto con le loro ricerche con i compagni.

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  8. Nell’ottava attività, gli studenti useranno lo stesso modello di reazione a catena alla ricerca di contromisure positive che possono essere intraprese da diverse organizzazioni locali, nazionali e internazionali per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Questa è un’attività che ha lo scopo di fornire anche un po’ di speranza. Dopo aver analizzato le gravi implicazioni dei cambiamenti climatici, infatti, è importante per i ragazzi avere anche motivi per continuare ad avere fiducia nel futuro e comprendere ciò che si può ancora fare anche a livello locale (nella propria scuola e nella propria comunità) per cercare di risolvere il problema del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.
  9. Infine, nella nona attività, ora che gli studenti hanno acquisito una visione più ampia del problema, è importante fornire loro possibili azioni concrete da poter fare. I ragazzi calcoleranno la propria impronta ecologica (carbon footprint) e la compareranno con quella di  un individuo medio negli Stati Uniti (o in Italia). Una volta che avranno un’idea di quanta anidride carbonica generano in un anno, gli studenti escogiteranno possibili cambiamenti che potranno fare a casa, a scuola o nella propria città e calcoleranno la quantità di anidride carbonica risparmiata.

Insomma, come avrete capito dalla descrizione della attività questo libro è strepitoso. Anche immaginando di non poter dedicare così tanto tempo ad un solo argomento (io lo farò in quinta) le attività proposte sono strumenti di riflessione e apprendimento davvero potenti. Quindi: CONSIGLIATISSIMO!!!

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Infine, se ancora non lo conoscete, potrei consigliarvi la lettura di un libro sull’IBSE che possa darvi le dritte fondamentali per progettare attività inquiry-based. 😉

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Bene, anche per oggi è tutto.

Prima di salutarvi però ci tengo ad augurarvi di passare questi giorni di pausa che ci attendono  in grande serenità. Spero con tutto il cuore che possiate ricaricarvi circondati dall’affetto delle persone a voi care per poter tornare rinvigoriti e pieni di voglia di fare.

Cari amici, colgo l’occasione anche per dirvi GRAZIE: per le belle parole che avete sempre per me (pubbliche e private), perché siete sempre più numerosi e perché scrivere per voi mi offre un’occasione in più per continuare a riflettere sul mio insegnamento e (spero) migliorare ogni giorno un po’ di più.

Vi abbraccio tutti, quindi, e vi mando i più sinceri e affettuosi auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

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Ci rivediamo sempre qui a partire dal 10 gennaio!

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