Cari amici,

la scuola è finita, o per meglio dire la didattica a distanza è terminata. Penso che questi ultimi mesi siano stati un’esperienza epocale per tutti, oltre ogni immaginazione. Molti di noi hanno attraversato varie fasi. Incredulità, paura, tristezza, senso di sopraffazione, esaurimento, ma anche speranza e gratitudine, sì gratitudine, per essere stati tra quelli che hanno potuto continuare a lavorare e, quindi, a percepire lo stipendio perché, come sappiamo, non è andata così per tutti purtroppo.

Nessuno sa come sarà il “ritorno a scuola” ma siamo insegnanti e, nonostante nessuno ci consideri importanti e mai dedichi un pensiero a come ci siamo sentiti e a cosa abbiamo provato noi in tutti questi mesi (Ci avete fatto caso? Si parla sempre e solo degli studenti e dei poveri genitori che dovendo lavorare non sanno dove mettere i figli, perché del resto si sa… la scuola è un ottimo parcheggio), nonostante il mancato riconoscimento del valore che ha avuto anche il nostro ruolo durante questa tremenda emergenza, come sempre, sapremo essere all’altezza anche in questa occasione.

Sono infatti orgogliosa del modo in cui la maggior parte di noi si è mobilitata subito, con rapidità  e determinazione per soddisfare le esigenze dei nostri studenti, per non lasciarli mai soli.

C’è un aforisma anonimo che mi piace tanto e che recita così:

“Il sasso. La persona distratta vi è inciampata. Quella violenta l’ha usato come arma. L’imprenditore l’ha usato per costruire. Il contadino l’ha usato come sedia. Per i bambini è un giocattolo. In ogni caso la differenza non l’ha fatta il sasso, ma l’uomo. Non esiste sasso nel tuo cammino che tu non possa sfruttare per la tua crescita.”

Cosa abbiamo fatto con il nostro sasso?

Siamo stati bravi, davvero, perché siamo riusciti a fare una cosa difficile: abbiamo trasformato questo sasso orribile in gesti d’amore per i nostri studenti e in un’occasione di crescita personale e professionale di cui poter andare fieri.

Per cui io, che non sono nessuno, mi alzo in piedi per tutti noi a batterci le mani e a dirci, a dirvi grazie!

Quel grazie che nessuno ancora ci ha detto, ma che ci siamo proprio meritati.

Applause

La scuola  è finita ma non siamo ancora in vacanza.

Anch’io, come voi, sto facendo scrutini. Da lunedì, poi, inizierà una nuova avventura chiamata “Esami di Stato post Covid”.

Ancora una volta non so cosa aspettarmi ma cercherò, come cerco di fare sempre del resto, di prendere quello che succederà (nel bene e nel male) come occasione di riflessione e, perché no, di crescita professionale e personale (del resto insegno scienze della Terra e che sono fissata coi sassi… si sa).

A luglio, finalmente, un po’ di riposo e tempo libero per fare tutto ciò che amo di più e che non ho mai tempo di fare.

Non prendetemi per una nerd ( o forse sì?) ma quando ho del tempo libero io… studio.

Uno dei motivi che mi ha portato a scegliere questo nostro difficile e meraviglioso mestiere è stato proprio il fatto che avrei potuto continuare a studiare per sempre.

Per anni si è trattato di approfondimenti disciplinari. Mi sembrava di non saperne mai abbastanza e volevo essere sempre sul pezzo, aggiornata sulle scoperte e sugli studi scientifici più recenti.

Negli ultimi dieci anni però, ho cominciato a dedicare tempo anche,  e soprattutto, alla didattica e in modo particolare, come sapete bene, all’IBSE.

Più studio questo approccio didattico e più ne comprendo la rilevanza.

Analizzando anche altri modi di insegnare (cerco di tenere la mente sempre aperta) ogni volta mi rendo conto che  l’IBSE ne contiene già gli aspetti essenziali.

Perdonate la pessima metafora culinaria (mentre scrivo è quasi ora di pranzo e ho fame…), ma per me l’IBSE non rappresenta LA ricetta per la torta di mele perfetta ma è un’intera scuola di cucina, un’ accademia, dove si può sperimentare qualunque ricetta o qualunque tecnica, perché l’IBSE ti permette di mettere tutto a sistema, in un mix sapiente di sapori e consistenze.

L’estate, per me, rappresenta questo: il momento in cui posso tornare a studiare per costruire nuove competenze e per entrare ancora più in profondità nelle cose che amo.

Ho già pronti una montagna di libri da leggere e ho mille nuovi progetti che vorrei realizzare.

Per tutto il mese di giugno, però, mi prenderò una pausa dal blog, ma vi prometto che a partire da luglio dedicherò parte del mio “sacro” tempo libero a condividere con voi le nuove cose che sto imparando.

In questi giorni, mi avete scritto per chiedermi le schede sul sistema nervoso che vi avevo promesso. Sono stata davvero impegnata, vi chiedo scusa, ma vi assicuro che la newsletter è in arrivo.

È arrivato il momento di salutarvi ma prima ditemi…

Come passerete la vostra estate?

Quali desideri avete messo da parte durante questo anno scolastico?

Come sempre, cari amici, vi abbraccio forte, vi auguro esami tranquilli (e non troppo bollenti!) e tanta, tanta serenità. Ce la meritiamo!

A prestissimo!

Barbara

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